Crisis Communication: come comunicare (bene) durante e dopo un attacco informatico
Quando si verifica un attacco informatico, non è solo la sicurezza dei dati a essere sotto pressione. È in gioco la fiducia: quella dei clienti, dei partner, dei dipendenti e del mercato. Un errore nella comunicazione di crisi può trasformare un incidente contenuto in un danno reputazionale a lungo termine. Al contrario, un approccio trasparente e ben gestito può rafforzare la credibilità dell’azienda, anche nel momento più difficile.
🎯 Gli obiettivi di una buona comunicazione di crisi
- Informare in modo trasparente e tempestivo
Una comunicazione efficace non può aspettare. Fornire informazioni accurate e tempestive permette di ridurre le speculazioni, evitare panico interno o esterno e dimostrare che l’azienda ha la situazione sotto controllo. La trasparenza, nei limiti delle informazioni verificate, crea credibilità fin da subito.
- Dimostrare responsabilità e controllo della situazione
Ammettere di essere stati colpiti da un attacco non è un segno di debolezza, ma di maturità organizzativa. Comunicare che si sta lavorando attivamente alla risoluzione dell’incidente, con il supporto di team interni ed esterni, trasmette affidabilità e solidità.
- Limitare i danni reputazionali e legali
Una crisi mal gestita può causare più danni dell’incidente stesso. Una comunicazione maldestra o ritardata può attirare l’attenzione dei media, causare la perdita di clienti o scatenare sanzioni da parte delle autorità. Una comunicazione ben strutturata, invece, tutela il brand e riduce il rischio legale.
- Preservare la fiducia di clienti e stakeholder
Clienti, fornitori, investitori e partner vogliono sapere che l’azienda è affidabile anche sotto stress. Una comunicazione chiara, onesta e costante è essenziale per mantenere la fiducia e dimostrare che l’organizzazione è in grado di proteggere i propri dati e quelli dei suoi interlocutori.
- Mostrare l’impegno concreto nel prevenire futuri incidenti
Ogni incidente è un’occasione per imparare. Comunicare quali azioni correttive saranno intraprese e quali miglioramenti verranno fatti nei processi trasmette l’idea di un’azienda che impara, evolve e rafforza la propria sicurezza nel tempo.
⏱ Tempistiche: quando comunicare?
- Subito: comunicazione interna a dipendenti e management.
Appena accertato l’incidente, il primo passo è informare chi lavora in azienda. Questo aiuta a evitare panico, fuga di notizie o comportamenti non coordinati. Fornire indicazioni chiare e rassicurare che il problema è sotto controllo è fondamentale per mantenere la lucidità interna.
- Entro 24-48 ore: prima comunicazione pubblica se impatto esterno
Se l’incidente ha avuto un impatto su clienti, partner o dati sensibili, va comunicato pubblicamente entro 1-2 giorni. In questa fase è meglio essere sintetici ma chiari, dando priorità alla trasparenza e rassicurando sugli interventi in corso.
- Durante: aggiornamenti regolari attraverso canali ufficiali
Una comunicazione non si esaurisce con un comunicato. Durante la gestione dell’incidente, è importante inviare aggiornamenti periodici, anche solo per confermare che la situazione è monitorata. Questo mantiene la fiducia e dimostra controllo.
- Dopo: comunicare azioni correttive e prevenzione futura
A incidente risolto, è fondamentale chiudere il cerchio comunicando cosa si è imparato, quali azioni sono state messe in atto per prevenire futuri episodi simili e quali miglioramenti saranno introdotti. Questo trasforma l’incidente in un’occasione di crescita.
⚠️ Attenzione: secondo il GDPR, se l’incidente coinvolge dati personali, va notificato all’autorità competente entro 72 ore. Il mancato rispetto di questa scadenza può comportare gravi sanzioni.
📢 Cosa comunicare
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Il fatto e l’impatto: spiegare in modo chiaro cosa è successo e quale parte dell’infrastruttura o dei dati è stata colpita. Evita tecnicismi incomprensibili per il pubblico non specializzato.
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Misure adottate e in corso: descrivi cosa l’azienda ha fatto finora per contenere l’incidente e cosa sta continuando a fare. Questo mostra che sei reattivo e preparato, anche in una situazione critica.
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Supporto per le parti coinvolte: fornisci canali di contatto (es. numeri verdi, email dedicate) per utenti o clienti che potrebbero essere stati coinvolti. L’empatia e l’accessibilità sono fondamentali in queste fasi.
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Impegno alla trasparenza: dichiara apertamente l’intenzione di aggiornare la situazione man mano che emergeranno nuovi dati. Essere trasparenti non significa dire tutto subito, ma gestire la comunicazione con continuità e coerenza.
🛡 L’approccio T-Consulting alla comunicazione di crisi
All’interno dei nostri servizi di sicurezza gestita è compreso anche il supporto in fase di Incident Response il che significa per noi supportare i clienti anche nella definizione e gestione della comunicazione di crisi attraverso:
- procedure integrate nell’Incident Response Plan;
- affiancamento costante durante l’interna durata dell’incidente;
- condivisione di linee guida e template di comunicazione.
Una crisi ben gestita può diventare un’opportunità per dimostrare affidabilità e visione.
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