Se pensi che il “mese della Cybersecurity” sia una novità degli ultimi anni ti farà sorridere sapere che invece la sua istituzione risale al 2004!
Certo, i tempi erano diversi ma una cosa era già chiara 18 anni fa: questa materia necessitava di una maggiore consapevolezza. 18 anni dopo, a che punto siamo? Le minacce sono cambiate, sono diventate permeanti e invasive. Sono capaci di mettere in ginocchio le nostre organizzazioni. Eppure dobbiamo ancora lavorare sulla consapevolezza. Mai come oggi noi, gli utilizzatori della tecnologia, siamo l’elemento più vulnerabile e capace di “far entrare” in azienda minacce insidiose. Per questo le aree che necessitato di maggiore attenzione preventiva sono quelle legate alla persona.
Nello specifico gli esperti di settore sanno che dobbiamo concentrarci su:
Quindi cambiano i tempi e con essi deve cambiare il livello e la maturità della consapevolezza degli utenti e degli IT Manager che si trovano ogni giorno a fare da anello di congiunzione tra decisioni strategiche e operatività.
Il mese di Ottobre è solo un pretesto per poter parlare ancora di più di un tema cosi sensibile. Lo facciamo tutto l’anno ma quest’anno vogliamo andare nel vivo della tecnologia che ci può salvare da un evento cyber disastroso. E se ti stai chiedendo cosa fare se tutte le misure preventive messe in atto dovessero comunque lasciar passare una minaccia, ti diamo un piccolo spoiler.
La parola chiave è PIANO B. Cioè avere "nel cassetto" un piano di Disaster Recovery predisposto sulle esigenze specifiche della tua azienda e preventivamente condiviso con tutti i principali attori coinvolti. Le soluzioni possono essere tante ma sono davvero efficaci quando si adattano alle tue esigenze.
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